Sono cresciuta in una famiglia cattolica e quindi tale sono diventata. Praticante fino a che non è morto mio nonno, con lui è morta gran parte del mio mondo. Oltre a funerali e matrimoni non entravo in una chiesa da tanti anni ed oggi l’ho fatto un un modo un po’ anomalo. Volevo fare quello che viene chiamato il rito della medaglietta: un piccolo rito di liberazione della propria femminilità bloccata dai dogmi della chiesa. Il rito consiste nell’introdurre una medaglietta della Madonna nella propria vagina e di fare la comunione.
Io ero spaventata, assurdo no? Eppure nessuno poteva vedere o sapere.
Sono arrivata che la messa era finita ma sono entrata ugualmente , quasi a disagio mi sono messa in fondo senza fare il segno della croce e sono rimasta li. Sono rimasta solo ad ascoltare il canto finale , ad osservare gli uomini inginocchiati e le candele accese. Ho guardato la croce e mi veniva da piangere perché mi sono resa conto che mi manca qualcosa in cui credere. Stavo quasi per chiedere perdono a quella figura appesa ma poi mi sono corretta. Non ho da chiedere perdono per aver cercato la mia felicità, nessuno può erigermi a Santa o a puttana se non me stessa. Quindi ho chiesto scusa a me stessa per non aver inseguito la felicità nel modo giusto ma non per aver sperimentato o gioito o per aver riso e giocato. Se un lui esiste, se esiste qualcosa che essa sia la madre terra, la vergine, il Cristo o il padre cielo sono sicura che comprenderà. Non ho bisogno di perdono. Sono andata via così come sono entrata. Tornerò ancora presto per prendere la comunione. Sacrilego, assurdo, senza senso, può darsi ma sicuramente liberatorio.