Punto interrogativo

Ci deve esser qualcosa che non funziona con il mio karma, avrà le pile scariche sicuramente, oppure ho fatto qualcosa di veramente grave nelle mie vite precedenti.
Voglio dire più mi guardo intorno e più vedo famigliole felice, donne incinta, lauree concluse, insomma tutti fanno un bel passo verso il proprio futuro ed io? Cerco un po’ di stabilità e mi ritrovo a concludere il mio percorso chissà fra quanto con una infinita fatica, a lavorare per “sopravvivere”, un fidanzato che non si farebbe problema alcuno ad allontanarsi qualche km in più dato che quelli che ci dividono sono pochi e un grande punto interrogativo che non Ha nulla di avventuroso ma fa solo un grande male .

L’amore che voglio..

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Voglio le passeggiata al sole in riva al mare, voglio le sorprese e i fiori raccolti da poter intrecciare tra i capelli, voglio andare al parco solo per stenderci a leggere insieme un libro scambiandoci qualche bacio, il maglione sulle spalle quando ho freddo e lo zucchero filato, voglio andare al parco giochi per sentirci ancora bambini e il peluche vinto alle freccette, voglio i biglietti d’amore nascosti tra i libri e lo studiare insieme stringendoci la mano sotto il banco come due adolescenti, voglio la lotta sulla spiaggia, i baci in acqua e le scritte sciocche sulla sabbia, le fughe inaspettate e i discorsi fino a notte fonda, il gelato quando fa caldo e le camminate a piedi nudi sulla sabbia, voglio entrare in un negozio e fare foto stupide con cappelli e occhiali ridicoli, uno foto di un nostro bacio, l’adrenalina e la passione…

Illusione

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Eppure non è difficile: vorrei solo esser idolatrata, esser l’unica cosa che veramente conta…invece arrivo sempre al punto che infondo posso esser messa in secondo piano…
Quello che viene dato a me non è mai solo per me, non sono mai veramente unica…del resto le tette non le ho solo io..
per fortuna che ho le mie amiche…per loro nessuno può prendere il mio posto…

La rosa e le spine

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Mi hanno detto che sono una rosa con le spine. Non lo nego: con il tempo ho imparato che i petali di una rosa sembrano carnosi e resistenti e questo illude di poterla trattare senza riguardo. Ma la rosa si graffia, si spezza, appassisce, perde petali e sanguina anche se non ce se ne accorge.
Però la natura è meravigliosa e ha dotato la rosa di spine per proteggersi da chi non è delicato con lei, da chi la tratta senza riguardo, da chi non crede che anche lei possa esser lesa.
Con il tempo anche io ho messo più spine, perché ho imparato che credere silenziosamente nel rispetto non serve. Lo devi pretendere anche pungendo. Chi non ha capito se ne è andato, chi è stato punto si è arrabbiato, ma chi si è avvicinato con delicatezza e rispetto è ancora qui…e so che non andrà mai via.

Dormire

Credo che abbandonarsi al sonno, in presenza della persona amata, sia un gesto di fiducia immenso. Cosa c’è di più vulnerabile di una persona che dorme?
Scoprire poi che non avete mai dormito così bene abbracciato a qualcuno, che il suo calore non vi da fastidio e che le sue braccia vi avvolgono perfettamente, che dormireste così per sempre: raggomitolati e tutti intrecciati, le teste appoggiate le une sulle altre e i fiati che si confondono…

Perdono

Sono cresciuta in una famiglia cattolica e quindi tale sono diventata. Praticante fino a che non è morto mio nonno, con lui è morta gran parte del mio mondo. Oltre a funerali e matrimoni non entravo in una chiesa da tanti anni ed oggi l’ho fatto un un modo un po’ anomalo. Volevo fare quello che viene chiamato il rito della medaglietta: un piccolo rito di liberazione della propria femminilità bloccata dai dogmi della chiesa. Il rito consiste nell’introdurre una medaglietta della Madonna nella propria vagina e di fare la comunione.
Io ero spaventata, assurdo no? Eppure nessuno poteva vedere o sapere.
Sono arrivata che la messa era finita ma sono entrata ugualmente , quasi a disagio mi sono messa in fondo senza fare il segno della croce e sono rimasta li. Sono rimasta solo ad ascoltare il canto finale , ad osservare gli uomini inginocchiati e le candele accese. Ho guardato la croce e mi veniva da piangere perché mi sono resa conto che mi manca qualcosa in cui credere. Stavo quasi per chiedere perdono a quella figura appesa ma poi mi sono corretta. Non ho da chiedere perdono per aver cercato la mia felicità, nessuno può erigermi a Santa o a puttana se non me stessa. Quindi ho chiesto scusa a me stessa per non aver inseguito la felicità nel modo giusto ma non per aver sperimentato o gioito o per aver riso e giocato. Se un lui esiste, se esiste qualcosa che essa sia la madre terra, la vergine, il Cristo o il padre cielo sono sicura che comprenderà. Non ho bisogno di perdono. Sono andata via così come sono entrata. Tornerò ancora presto per prendere la comunione. Sacrilego, assurdo, senza senso, può darsi ma sicuramente liberatorio.

Fiducia

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Mi rendo conto che dire “mi fido” e fidarsi veramente non sono poi la stessa cosa. A volte ci sono quei piccoli dubbi che ti mandano in pappa il cervello, dal nulla un piccolo gioco può diventare una sofferenza. Si dice che le donne non dimenticano, sarà questo che rende difficile il fidarsi ciecamente?

Temporale

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Ora che sei di nuovo lontano vorrei averti qui. I vetri tremano per i tuoni e il mio corpo reclama il conforto del tuo calore. Vorrei la tua presenza rassicurante…chissà poi perché abbiamo tanta paura dei temporali, sarà che ci fanno sentire impotenti di fronte alla natura. Chiudo gli occhi, anche se il cuore mi batte a mille ad ogni rumore più forte, e inspiro l’odore della tua maglietta che indosso ogni notte ormai…tu qui stretto a me, il calore del tuo petto contro la mia schiena, le braccia attorno a me, il fiato sul collo…presenza, calore, protezione e amore…